Dr. Giovanni Berti de Marinis
Giovanni Berti de Marinis es Doctor en Derecho Civil por la Università degli Studi di Camerino y actualmente Becario de la “Scuola di Specializzazione in Diritto Civile” de la misma Universidad. Forma parte de Proyectos y Grupos de Investigación, tanto italianos, como españoles. Es autor de dos monografías, “La forma del contratto nel sistema di tutela del contraente debole”, Napoli, ESI, 2013, y “Disciplina del mercato e tutela dell’utente nei servizi pubblici economici”, Napoli, ESI, 2015, así como de múltiples artículos científicos. Ha participado como ponente en diversos Congresos nacionales e internacionales. Desempeña la profesión de Abogado en Italia.
Artículos propios
Il lavoro si propone di analizzare le problematiche connesse alla difficoltà di riconoscere l’instaurazione di validi vincoli di filiazione nella maternità surrogata alla luce di un recente intervento della Corte EDU. Viene evidenziato come l’esigenza sicuramente irrinunciabile di proteggere l’interesse del minore, non può portare a riconoscere -anche se indirettamente- la tutelabilità di condotte illecite praticate dalla coppia committente.
El trabajo analiza el grado de libertad reconocido por el ordenamiento jurídico al menor en la conclusión de negocios patrimoniales. Se pone de manifiesto que el actual sistema normativo, que vincula a la capacidad de obrar la posibilidad de concluir contratos es demasiado rígido. Niega, así, al menor de edad cualquier posibilidad de celebrar contratos válidos, limitando de este modo la posibilidad de expresar su propia personalidad a través de esta vía.
Lo scritto analizza le principali problematiche concernenti il livello di autonomia che l’ordinamento italiano riconosce ai minori sia sotto il profilo della responsabilità civile da fatto illecito, sia sotto il profilo dell’esercizio di atti di autonomia privata di natura patrimoniale. Lo scritto evidenzia la necessità di riconoscere maggiore autonomia ai minori al fine di agevolare un adeguato sviluppo della loro personalità.
Lo scritto analizza le principali problematiche concernenti la quantificazione dell’assegno di separazione e di divorzio inquadrandoli nell’attuale sistema delle crisi coniugali. Il lavoro evidenzia come l’ordinamento italiano sia caratterizzato da interpretazioni iperprotettive della posizione del contraente debole
Il propagarsi della pandemia al livello mondiale, oltre a porre in serio pericolo la salute degli individui, ha messo in profonda crisi i sistemi economici. Al fine di fronteggiare il diffondersi del COVID-19, infatti, gli Stati hanno fortemente limitato le attività produttive generando una paralisi dell’economia reale che non ha tardato a ripercuotere i suoi effetti anche nell’ambito dei mercati regolamentati. Il presente lavoro analizza, proprio alla luce delle peculiari problematiche introdotte dalla pandemia, l’adeguatezza dei poteri regolatori riconosciuti alle Autorità europee di supervisione.
Il diffondersi della pandemia da COVID-19 ha posto a durissima prova il mercato e, quindi, le norme che lo disciplinano. Le misure di confinamento imposte al fine di evitare il propagarsi del contagio hanno messo in luce l’attuale inadeguatezza di alcune disposizioni che disciplinano i rapporti contrattuali evidenziando come una loro rigida applicazione in un contesto economico tanto peculiare causerebbe seri ed ingenti danni al mercato. Partendo da tali premesse, il lavoro analizza la potenziale procilcicità di alcune norme a tutela del contraente debole ponendo l’accento sulla necessità di stimolare un diritto dell’emergenza che si fondi su approcci normativi meno rigidi e maggiormente attenti alle multiformi esigenze dei mercati
Il lavoro traccia le principali linee evolutive in tema di forma dei contratti bancari e finanziari, concentrandosi sui più recenti orientamenti della Corte di cassazione italiana. Si evidenzia, quindi, un progressivo cambio di atteggiamento della giurisprudenza volto a mitigare la rigidità dei vincoli formali interpretandoli in chiave funzionale.
Il presente lavoro analizza l’impatto della normativa regolamentare emanata da parte delle Autorità amministrative indipendenti sui rapporti contrattuali che nascono fra professionista e cliente. Viene in particolare analizzata la problematica dell’eterointegrazione dei contratti anche a seguito dell’emanazione di disposizioni regolamentari sopravvenute.
Le regole che disciplinano il contratto non sono più rinvenibili solo nella legge ma anche in tutte quelle disposizioni regolamentari emanate da parte delle Autorità amministrative indipendenti. Il lavoro, traendo spunto dalle peculiarità che riguardano i contratti per la fornitura di servizi di interesse economico generale, si sofferma sulla problematiche giuridiche riconnesse alla possibilità di riconoscere carattere vincolante a tali disposizioni e sugli effetti che la loro violazione produce sul contratto.