La rilevanza del comodato in prospettiva successoria.
Secondo la Corte di Cassazione, la condotta del genitore che consenta a uno solo dei figli di poter fruire di un proprio bene non integra un fatto illecito, idoneo a generare una pretesa risarcitoria in favore del fratello. Ciò premesso, in ipotesi di locazione, ove non sia fornita la prova del pagamento di canoni da parte del figlio che fruisce del bene al genitore che ne è proprietario, l’atto con il quale il genitore elargisce denaro all’altro figlio quale “risarcimento” per il godimento che il fratello faccia dell’immobile, può alternativamente configurare:
a) una donazione (eventualmente finalizzata ad assicurare un riequilibrio tra le posizioni dei figli) per la quale dev’essere valutata la ricorrenza delle condizioni di cui all’art. 783 c.c. relativo alla donazione di modico valore, con la conseguente sottoposizione della stessa al regime della collazione,
b) ovvero un’attribuzione priva di una valida giustificazione causale, legittimando quindi la pretesa di includere tale somma nel relictum [Cass., 12 aprile 2019, n. 10349].
Francesco Lafata, Università di Firenze.