Porous walls and spectral nuisances condos, intercultural law and spatial justice.

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Autor: Mario Ricca. Full Professor in Intercultural Law at Parma University e-mail: mario.ricca@icloud.com

Resumen: Nella vita quotidiana, l’incontro nello spazio è un incontro di personalità attive. Non avviene nel vuoto, ma piuttosto all’interno di una dimensione relazionale plasmata da scalpelli semantici e intessuta di storie, narrazioni, ricordi “reali” e “immaginari”. Queste caratteristiche della vita quotidiana sono particolarmente evidenti all’interno di contesti di convivenza multiculturale. Al loro interno, la percezione di qualsiasi oggetto, evento o soggetto è una sintesi delle sue contiguità spaziali e semiotiche, formata da sequenze di relazioni e connessioni che portano al suo verificarsi. Il significato di ogni entità che “occupa” lo spazio è l’epitome, la condensazione, delle esperienze precedenti attualizzate attraverso la memoria così come le possibili implicazioni future “rappresentate” dall’immaginazione. Pertanto, ciò che “è” e il suo spazio di esistenza dipendono dalla configurazione del contesto di esperienza e di significazione.

Gli spazi vissuti sono, tuttavia, spazi sociali, e come tali sono bersagli di proiezioni assiologiche, teleologiche e normative. Comprendere lo spazio della convivenza implica, quindi, un’analisi delle sue connessioni con le “scansioni” categoriali e normative che danno “ritmo” al suo uso e ne plasmano il significato. Il risultato di tali “lavorazioni semiotico-spaziali” sarà proattivamente incarnato dalla percezione culturale, psicofisica e irriflessiva dello spazio, generando così la sua “coseità” (o “thingness”). Le implicazioni reciproche tra soggettività, spazialità e categorizzazione possono essere efficacemente comprese attraverso lo spettro di una tipica fonte di conflitto nella convivenza abitativa: la legge sul disturbo.

Il risultato di tale analisi porta a riconoscere i diritti umani e il loro uso interculturale come un’interfaccia adatta a veicolare la traduzione e la compenetrazione tra spazi di esperienza fisici e culturali, vicini e lontani. Tali pratiche traslazionali e transazionali permettono l’emersione di uno spazio di convivenza multiculturale dotato dell’efficacia inerente alla normatività del diritto. Essa appare come una dimensione “corologica”, all’interno della quale segno e materia, soggetto e spazio, categorie e geografia/topografia, insieme, riarticolano le loro connotazioni lungo un continuum di senso ed esperienza che trova nel condominio e nel suo processo di “apart-ment” (separazione/esclusione) sia una metafora che un laboratorio per le possibilità di coesistenza globale, cioè un “worldominium”.

Palabras clave: geografia legale; legge sul disturbo; coesistenza urbana; corologia legale

Abstract: In quotidian life, the encounter in space is an encounter of active bodies. It does not occur in a void, but rather within a relational dimension that has been shaped by semantic chisels and interwoven with stories, narrations, and both “real” and “imaginary” recollections. These features of quotidian life are especially apparent inside contexts of multicultural coexistence. Within them, the perception of any given object, event, or subject, is a synthesis of its spatial and semiotic contiguities, formed by sequences of relations and connections that bring about its occurrence. The significance of each entity which “occupies” space is the epitome, the condensation, of previous experiences actualized through memory as well as the possible future implications “presentified” by imagination. Therefore, that which “is” and its space of existence depend on the configuration of the context of experience and signification.

Lived spaces are, however, social spaces, and as such are targets of axiological, teleological and normative projections. Understanding the space of coexistence implies, therefore, an analysis of its connections with categorical and normative “scansions” that give “rhythm” to its use and mold its meaning. The result of such “semiotic-spatial workings” will be proactively embodied by the cultural, psycho-physical and irreflexive perception of space, so engendering its “cosality” (or “thingness”). The reciprocal implications between subjectivity, spatiality and categorization can be effectively understood through the spectrum of a typical source of conflict in housing coexistence: nuisance law.

The outcome of such an analysis leads to the recognition of human rights and their intercultural use as an interface suitable for conveying translation and interpenetration between physical and cultural, close and remote, spaces of experience. Such translational and transactional practices allow for the emersion of a space for multicultural coexistence endowed with the effectiveness inherent in the normativity of law. It appears as a “chorological” dimension, within which sign and matter, subject and space, categories and geography/topography, together, re-articulate their connotations along a continuum of sense and experience that finds in the condominium and its process of “apartment” (separation/seclusion) both a metaphor and a laboratory for the possibilities of global coexistence, that is, a “worldominium.”

Key Words: legal geography; nuisance law; interculture; urban coexistence; legal chorology

Sumario:
I. PROLOGUE.
II. INVASIVE EMISSIONS, NUISANCES, AND SPATIALITY.
III. TRANSLATING SPACES: PLURAL SPATIALITIES AND THE UBIQUITY OF CONNOTATIONS.
IV. THINGS, WORDS, SPATIAL JUSTICE: A CHOROLOGICAL GAZE.
Revista indexada en SCOPUS, REDIB, ANVUR, LATINDEX, CIRC, MIAR

Referencia: Actualidad Jurídica Iberoamericana Nº 16 bis, junio 2022, ISSN: 2386-4567, pp. 420-453.

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